lunedì 31 ottobre 2011

KUNG FU - TAOISMO

Introduzione

Mentre Confucio accettava la società in cui viveva ed insegnava i metodi per renderla migliore, un'altra scuola di pensiero negava tale società e cercava la salvezza al di fuori di essa.
Questa scuola è il Taoismo la cui idea fondamentale consiste nell'identificazione con la Natura e con la sua Via.
Secondo i taoisti ciò che deriva dall'uomo è l'origine della sofferenza, ciò che proviene dalla Natura è invece fonte di felicità.
Il Confucianesimo è una filosofia pratica perché opera entro i limiti della società, il Taoismo invece, almeno nella sua forma originale, è una filosofia mistica.
Le due correnti filosofiche, benché rivali, si completavano a vicenda e contribuirono a conferire al popolo cinese un giusto equilibrio fra misticismo e realtà pratica.


Lao Tzu


 
Lao Tzu
Il filosofo cui si attribuisce la nascita del Taoismo

Lao Tzu è un personaggio in gran parte leggendario, vissuto più o meno nell'epoca di Confucio il quale così lo descrisse ai suoi discepoli:
“Io capisco come volano gli uccelli,
come nuotano i pesci
e come corrono gli animali....
ma non ho ancora compreso
come fa il drago a salire alto nel cielo
cavalcando il vento attraverso le nuvole.

Oggi ho visto Lao Tzu.
Egli è simile al drago.”
Le idee di Lao Tzu sono raccolte in un piccolo grande libro, il Tao Te Ching, ossia “Il Libro della Via e della Virtù” che, secondo la critica moderna, fu redatto parecchio tempo dopo la morte del filosofo, forse nel terzo secolo a. C..
Il Taoismo è la filosofia del Tao. Tao letteralmente significa “Via” e costituisce l'idea fondamentale di tutta la filosofia cinese, ma con diverse sfumature di significato a seconda della scuola di pensiero. Seguendo determinate leggi nella volta celeste si muovono il sole, la luna e le stelle; questa è la Via, il Tao del Cielo. Ad essa corrispondono la Via, il Tao della Terra e la Via, il Tao dell'Uomo. Queste tre Vie sono strettamente correlate in tre piani paralleli interdipendenti: ad un avvenimento in una delle Vie ne corrisponderà uno anche nelle altre.
Le tre Vie sono dunque legate così come il lavoro dell'uomo è necessario alla crescita del riso quanto la fertilità della terra e la pioggia del cielo. Nel Confucianesimo il Tao acquista un significato morale: esso consiste nell'amare le persone e nell'osservare i riti ed i rapporti umani. Il Tao di Confucio si avvicina dunque alla nostra idea astratta di "dovere" e si può considerare come la legge morale tramite la quale il Cielo mantiene in ordine la Terra e gli uomini. Per Lao Tzu, invece, il Tao ha un significato molto più ampio in quanto si identifica con la realtà suprema stessa; esso è al di sopra del Cielo e non si può adeguatamente definire.
Per i taoisti il Tao è la fonte ed il principio di tutto ciò che esiste; è un principio “sopra morale” che è insito nella Natura e che la regola. L'uomo può realizzarsi appieno solo quando si abbandona al Tao e si identifica con esso.

Un altro insegnamento di Lao Tzu è quello dell'armonia degli opposti e della relatività delle cose umane. Di solito noi consideriamo il bene in lotta con il male, la luce in lotta con il buio, la vita in lotta con la morte. Scopo della scienza e della tecnologia occidentali è allora quello di darci salute senza malattie, piacere senza dolore, ricchezza senza povertà. Ma cominciamo solo ora a renderci conto che agendo così creiamo forse più problemi di quanti ne risolviamo: l'inquinamento, il pericolo di una guerra nucleare, l'alienante civiltà delle macchine non sono che alcuni inquietanti aspetti di questo modo di vedere le cose.
Per i taoisti invece, tutti gli opposti - torto e ragione, bene e male, salute e malattia, luce e oscurità - vanno accettati perché, come yin e yang, sono inseparabili.
Tutto è inoltre relativo: il lungo e il corto, l'alto e il basso, il grande e il piccolo, il bello e il brutto.
Per vivere bene, gli opposti vanno tenuti in un giusto equilibrio e non esiste la possibilità che uno di essi abbia definitivamente la meglio sull'altro.
Non bisogna lottare contro le forze della Natura, non bisogna opporsi ad esse. Dobbiamo fare come il bravo marinaio che non si oppone al vento, ma utilizza la sua forza per farsi trasportare.
L'uomo, per identificarsi con la Natura, deve diventare spontaneo; le sue azioni non devono essere forzate.
Le azioni forzate sono in disaccordo col Tao e solo se ogni cosa viene lasciata andare secondo la sua strada naturale vi sarà armonia nell'Universo.
Non bisogna imporre la propria volontà, i propri desideri alla Natura, non dobbiamo fare alcuno sforzo, non dobbiamo avere alcun fine anche perché:
“Il Tao non fa nulla e tuttavia compie ogni cosa”.
Questo è il famoso principio del Wu Wei che può essere tradotto con “non-azione”, “assenza di attività”.
Il termine non va preso tuttavia alla lettera, ma significa semplicemente che non bisogna agire in modo artificioso, forzato, in disaccordo con le leggi della Natura.
Lao Tzu consiglia agli uomini di stato (che dovrebbero essere dei saggi) di “fare” il meno possibile; le persone sono infatti difficili da governare perché chi governa agisce troppo e le disgrazie del mondo non vengono dalle cose non fatte, ma dalle troppe cose fatte. Questo è il principio del Wu Wei applicato al governo.
Il saggio taoista è un individualista che si tiene lontano dal mondo e dalle sue attività e raggiunge, in modo mistico, l'unità col Tao.


Chuang Tzu

Un altro famoso filosofo taoista, vissuto nel quarto secolo a. C., è Chuang Tzu.
Egli sviluppò in modo brillante le idee di Lao Tzu e disse che non si può sperare di ottenere l'identificazione con la Natura tramite lo studio, il ragionamento o altri sforzi, perché solo grazie ad uno slancio mistico è possibile intuire la natura vera del Tao.
Tale slancio non può essere che individuale: l'uomo deve rinunciare alle ambizioni terrene, deve appartarsi dalla vita sociale e non deve diventare un erudito. Alla fine, come Chuang Tzu, l'uomo arriverà a dubitare di tutto, perfino della propria esistenza. La vita è infatti solo illusione e non è nient'altro che una fase del continuo trasformarsi e succedersi di nuove forme.
Molto noto è l'aneddoto di Chuang Tzu che sogna di essere una farfalla che vola felice da un fiore all'altro. Ma al risveglio Chuang Tzu non sa più se è un uomo che ha sognato di essere una farfalla oppure una farfalla che sta sognando di essere un uomo.
L'uomo passa la sua esistenza “dormendo” anche quando crede di essere sveglio e “sognando” in continuazione anche con gli occhi aperti.


Tecniche taoiste di meditazione, respirazione e ginnastica

Con il passare dei secoli i taoisti misero a punto tecniche complesse per la purificazione della mente e del corpo con l’ideale intento di raggiungere ciò che essi chiamavano “immortalità”.
Immortale (Hsien) è colui che arriva a purificare la propria carne dal decadimento per il tramite di pratiche specifiche. Queste erano tecniche di concentrazione mentale e meditazione connesse con esercizi respiratori per la circolazione del Ch’i (Ch’i Kung).
Essi impararono inoltre ad utilizzare erbe medicinali per promuovere e preservare la vitalità. Furono studiati speciali esercizi ginnici (Tao Yin) per la salute del corpo. Ricordiamo a questo proposito anche i già citati esercizi dei cinque animali inventati dal medico taoista Hua To. Si sviluppò in modo particolare l’alchimia che fu suddivisa in:
  1. Alchimia Esteriore (Wai Tan) che veniva utilizzata per realizzare droghe, elisir e medicinali destinati soprattutto a prolungare la vita umana.
  2. Alchimia Interiore (Nei Tan) che utilizzava tecniche di meditazione e di respirazione durante le quali si pensava che l'Essenza (Ching, in pratica l'energia sessuale e l'energia ottenuta dalla digestione dei cibi e che è rappresentata da alcuni liquidi che circolano nel corpo umano), venisse raffinata nel Tan T'ien, tramite la respirazione, in Energia Interna (Ch'i) e che questa a sua volta venisse raffinata in Energia Spirituale o Mentale (Shen).


La religione taoista

A partire dal secondo secolo d. C. si sviluppò in Cina una forma di Taoismo che aveva ben poco in comune con la filosofia taoista di Lao Tzu e di Chuang Tzu. Trattasi del Taoismo religioso.
Tra le sue caratteristiche principali vi era la credenza in molti spiriti e dèi, fra cui lo stesso Lao Tzu divinizzato, la pratica di magie, incantesimi e rituali superstiziosi. Vennero utilizzate le tecniche alchemiche sopra descritte per la ricerca dell'immortalità e di poteri magici soprannaturali.
È evidente che tali pratiche erano in opposizione con le leggi naturali e pertanto il taoismo religioso è lontanissimo dal taoismo filosofico e non va confuso con esso.


Il Taoismo e le Arti Marziali

Il Taoismo ha influenzato in modo determinante le Arti Marziali Tradizionali Cinesi.
Per il principio del Wu Wei il Kung Fu non è un'arte violenta, ma esclusivamente difensiva. Non bisogna infatti “agire” attaccando, ma semplicemente adattare la nostra azione a quella dell'avversario.
Lo stesso Lao Tzu dice:

“Un buon guerriero non è bellicoso”.
“Un buon combattente non è collerico”.
“Un buon vincitore non dà battaglia”.

La morbidezza e la cedevolezza sono qualità essenziali nella pratica delle arti marziali. Non bisogna infatti opporsi alla forza dell'avversario, ma bisogna utilizzare la sua forza per batterlo. Ecco perché Lao Tzu afferma che:
“Fra due combattenti vince colui che cede”.
Nel Tao Te Ching è inoltre messa in evidenza l'importanza di non prendere sottogamba il proprio avversario:
“Non c'è disgrazia più grande di prendere alla leggera il proprio avversario;
se faccio così rischio di perdere i miei tesori”.
L'umiltà deve essere una delle virtù fondamentali di un capo:
"Un buon comandante è un uomo umile”.
Anche le tecniche taoiste fisiche, di respirazione, di meditazione, di circolazione del Ch'i hanno avuto un'importanza determinante sullo sviluppo del Kung Fu.

Il più importante contributo del Taoismo alle arti marziali è stata comunque la creazione del T'ai Chi Ch'üan, attribuita al monaco taoista Chang San Feng.
Tutti i principi del T'ai Chi Ch'üan sono in perfetto accordo con gli insegnamenti del Taoismo.
Il T'ai Chi Ch'üan può infatti considerarsi un'arte marziale in cui il principio della morbidezza e della cedevolezza è di fondamentale importanza; può considerarsi inoltre una forma di ginnastica destinata a conferire longevità e salute al corpo umano ed infine una forma di meditazione dinamica grazie alla quale possiamo giungere ad unificarci con il Tao.

Nessun commento:

Posta un commento